Abito in città, ma nei pressi di una linea ferroviaria. Di notte, al passaggio dei treni, mi capita di “ricamarci sopra” (nandocan)*****
Treno notturno 1
Il brivido di un treno
scuote il fragile sonno
della vecchiaia
e mi riporta all’erta
di crucci antichi.
Io chiudo gli occhi,
attendo
che la nebbia si sciolga
nel mattino.
*****
Treno notturno 2
Scorre la vita come questo treno
Che fischia nella notte e fugge via
Col suo carico ignoto di pensieri
Trascinati dall’ansia del domani.
Condannati che vanno e non sai dove.
Tu come loro cerchi all’orizzonte
Il conforto dell’alba.
*
Troverò l’alba e mi darà conforto,
vedrò i pascoli rosa del mattino
con le schiere degli angeli assonnate
nei dintorni di Giove.
La mia speranza è un sentimento vano
quanto profondo: io sarò immortale.
*****
Firenze – Roma
Al monotono ritmo dei binari
si dilegua una vista
di fugaci apparenze.
Ricamate di nebbia mattutina
sfumano nel passato le colline:
sono e non sono,
sono e non sono….
Fuori passa l’inverno. Qui sul treno
timido il sole m’accarezza il viso.