Cantavo un inno, non me ne vergogno,
cantavo un inno a voci sgangherate.
Ora dalle riviste patinate
Mi dicono che è stato un brutto sogno.
Giù in strada, ieri, accanto ad una fossa
hanno piantato una bandiera rossa.
C’era un cartello, ma un cartello strano:
“Lavori in corso per il gas metano”.
“Visto dotto’? C’è scritto sul giornale:
Traffico: rivoluzione al Trionfale”.
5 aprile 1992
M.I.T.
Rapidi astratti gesti
che fondano teoremi
sui destini del mondo.
7 novembre 1989
Investimenti sicuri
In Borsa non investo,
mi compero piuttosto
quella dell’acqua calda e sono a posto.
Alternative
Non so. Non posso.
Se non so, comando.
Non so. Non posso.
Se non posso, dico.
Non so. Non posso. Non comando.
Vivo.
Non so. Non posso. Non so dire.
Taccio.
31 maggio 1992
Transizione
Barcamenarsi intanto
in attesa del vento.
Quanto più mi arrabatto
tanto peggio mi sento.
Novembre 1993
Uno per tutti
Uno per tutti,
tutti per me.
Voi fate i sudditi,
io faccio il re.
Voi fate i servi
io faccio il padrone
perché so scegliermi
le cose buone.
E se mi riesce riempire la panza
chi se ne frega dell’eguaglianza.
Dicembre 1993
Il verme
Strisciare per adesso
sorrisi da commesso
chiacchiere senza nesso
quanto basta di sesso
la paga per il lesso
la moquette nel cesso
la gloria di riflesso
e una statua di gesso:
era furbo e non fesso.
Gennaio 1994
Brindo alla casa in via delle Fornaci,
accanto alla Stazione di San Pietro:
il Papa benedice a qualche metro
torme di pellegrini un po’ vivaci.
Garibaldi a cavallo sta sul colle,
guarda dall’alto Roma e il Vaticano,
spara il cannone e pensa a quando volle
donare il regno al popolo sovrano.
Io starò in mezzo a far quel che mi piace
finchè ce lo consente Berlusconi.
Auguro che quei due facciano pace
per liberarci da questi coglioni.
18 Maggio 2004
(firma dell’atto di compravendita)
Dottrina Bush
Lega il somaro dove vuole Dio,
che poi sarebbe dove voglio io.
La guerra è giusta in missione di pace
per liberare chi mi pare e piace.
Ovunque porterò i diritti umani
insieme agli interessi americani.
Siamo decisi a tutelar l’ambiente
se pagan gli altri e a noi non costa niente.
Aiuteremo i popoli africani
che investono in prodotti americani.
Il petrolio sta bene in Medio Oriente
se il prezzo lo facciamo in Occidente.
Comunque c’è un principio generale:
noi siamo il bene e gli altri sono il male.
Lega il somaro dove voglio io
che poi sarebbe dove vuole Dio.
27 Novembre 2005
Meticciato
(poesia didascalica per fanciulli)
Vorrei un’idea del mondo in eschimese
e dello spazio come un australiano,
l’idea del tempo vorrei da un indiano
e la pazienza da un saggio cinese.
Vorrei pensare come un buon francese
e meditare come un tibetano
immaginare come un italiano
e conversare come un vecchio inglese.
Vivere la natura in olandese,
la libertà come un americano,
amare il ritmo come un africano,
la precisione come un giapponese.
Vorrei mandare tutti a quel paese
con allegria come un napoletano
ma presentarmi con il cuore in mano
e la semplicità di un milanese
beneducato come un piemontese
appassionato come un siciliano,
scaltro e geniale da vero toscano
intraprendente come un genovese.
E’ la ricetta che fa ricco il mondo
e promette una vera civiltà:
salviamo ovunque la diversità
se non vogliamo andare insieme a fondo.
Aprile 2006
La gente in TV
(dialogo tra un cittadino e un non so)
Non so – Pensavo…non so come dire…
Cittad. – ma dillo!
-Massì…come dire…la gente…
– la gente?!…
-Non parla e non s’occupa d’altro…
– e parla?…
– di cronaca nera e quant’altro
– quant’altro?…
– di pacchi, di calcio e quant’altro…
– ma che altro?
– di Papa, di tasse e quant’altro
– Vuoi dire la gente in TV…
– Perché, non ne parli anche tu?
14 gennaio 2007
Menù degustazione.
Con voce da strillone.
Ecco a voi la più strana
sciagura quotidiana.
Si scoprono le tombe.
La catastrofe incombe.
(Coretto: ed è polemica ed è polemica)
Le stragi in Medio Oriente,
di quelle altrove niente.
Ma tutto quel che ha detto
il Papa Benedetto.
Le battute di rito
di questo e quel partito,
(Coretto: ed è polemica ed è polemica)
Tanta cronaca nera.
La corruzione impera?
Non chiedeteci inchieste
che guastano le feste
e poi sono indigeste.
Di quello che va bene
ne parlerete insieme.
Di quello che va male
ne parla il cardinale.
(Coretto: ed è polemica ed è polemica)
Di quel che non sapete
non vi interesserete.
Noi parliamo di tasse
che attizzano le masse,
del nostro Presidente
che piace a tanta gente.
(Coretto: ed è polemica ed è polemica)
E quando non c’è fretta
la solita marchetta,
il disco appena uscito,
il film che ha divertito,
sfilate di modelle
meglio se nude e belle.
Noi ci fermiamo qui.
Potete far pipì.
4 febbraio 2007
Mercato rap
(la ballata del furbetto)
Da quando sono nato
mi sono dedicato
al culto del mercato.
Giocavo con Monopoli
e accumulavo case
sognando tangentopoli.
Però eran soldi finti.
A usare quelli veri
non li avevo convinti.
Ed ecco la ricetta: convincere papà,
la mafia o la politica
a dare il capital.
Il capitale investo
In borsa o nel mattone,
le banche danno il resto.
Poi, grazie all’evasione
Dal fisco e dalla legge,
mi creo una posizione.
Se ho chi mi protegge
Mi fabbrico un impero
che finché regge regge.
Ricorda la ricetta:
convincere papà,
la mafia o la politica
a darti il capital.
Gli affari sempre in nero
Così la mia storiella
È avvolta nel mistero.
Mi sposo una modella,
mi faccio anche l’amante,
così la vita è bella.
“Che vita interessante!”
Scriveranno i giornali
“che uomo affascinante!”
Ricorda la ricetta:
convincere papà,
la mafia o la politica
a darti il capital.
Con un po’ di fortuna,
scalando a più non posso
mi compro anche la luna.
Se mi saltano addosso
Per farmi la morale,
io grido: attenti al rosso!
Mi compero un giornale
Mi compero un partito
E punto al Quirinale.
Ricorda la ricetta:
convincere papà,
la mafia o la politica
a darti il capital.
Ho l’animo sensibile
E sono un buon cattolico:
prometto l’impossibile.
Son bello, son simpatico,
Piaccio in televisione
e ho molto senso pratico:
se non faccio attenzione
potrebbe rovinarmi
un’intercettazione.
E allora la ricetta
Chissà se basterà.
La mafia o la politica
Salvare mi potran?
2 Aprile 2007
Mutui
Vasto programma,
Come disse quello,
Distinguere la pancia dal cervello.
24.8.2007
Tra animali
La canzone di guerra è sempre questa:
caccia la tigre nella sua foresta,
uccidila se tenta di ferirti,
sfruttala quando è pronta ad obbedirti.
La pace invece ha un altro ritornello.
Tratta la tigre come tuo fratello.
Se vuoi che stiamo in pace tra animali
Non attribuire agli altri tutti i mali.
Settembre 2007
Se bazzica vicino al Vaticano
L’osservatore è un po’ meno romano
E osservando la folla di San Pietro
Misura il mondo con un altro metro.
Noi li chiamiamo tutti pellegrini
Ma ci sono i lontani e i più vicini
E se pensavi che il buon Dio era il tuo
Impari presto che ciascuno ha il suo.
Così concludi che non è poi male
Il motto che sta in cima a quel giornale.
Settembre 2007
Prodi in ballo
Un ballo ancora
Mia bella signora.
Qualcosa va male,
forse è un temporale,
ma ancora un momento
danziamo nel vento.
Il Papa è più a destra,
ma sta alla finestra,
se domani casco
pensate a Bagnasco.
M’inchino a D’Alema,
che forse è un problema,
m’inchino a Parisi
con tanti sorrisi.
Con Walter Veltroni
é meglio esser buoni,
quel bravo figliolo
vorrebbe star solo,
ma senza l’unione
addio alle poltrone.
Se abbraccio la Rosy
son tutti gelosi,
lei forse è un po’ dura,
ma è la più sicura.
Col nostro Rutelli
Siam come fratelli
Ma con “Pier” Casini
lontani cugini.
Rimetterei in sella
il caro Mastella.
Si è appena dimesso
Ma non perché è fesso.
Ha già preso il volo
E non mi consolo.
Attenti che dietro
C’è sempre Di Pietro,
attenti anche a Dini
e a tutti i cecchini.
Mi gira la testa,
mi fanno la festa,
ma forse, chissà,
qualcosa accadrà.
Danziamo nel vento,
ancora un momento.
23.1.2008
La democrazia del piffero
Democrazia, democrazia,
ma non è tempo di democrazia,
comanda ancora chi è già al potere,
scrollano l’albero e cadon le pere,
colgono i frutti della protesta,
l’incantatore riapre la cesta,
suona il suo piffero ed ecco i serpenti
tornano insieme a danzare contenti,
chiedono in coro nuove elezioni,
tutto il potere alle televisioni,
lui suona il piffero, il popolo sogna,
viva quel piffero, il resto è menzogna,
non disturbiamoli con la realtà
sognano casa della libertà.
26.1.2008
Orizzonti di boria
Mediocremente procedere a vista,
Piccolo cabotaggio di ambizioni
Tra le occasioni anguste
Del potere gregario.
Promettendo,
ammiccando,
sgomitando,
con enfasi vantando
successi personali.
Orizzonti di boria
Per la piccola storia.
Superattivi andare alla deriva.
Ben lontana è la riva.
Febbraio 2008
Il documento
Io sono uno, tu sei con me,
col nostro amico saremo noi tre.
Possiamo insieme fondare una chiesa,
Saremo quelli che han fatto l’impresa.
Per annunciare al mondo l’evento
Scriviamo subito un bel documento
Dove diremo che cosa ci impose
Di dedicarci a cambiare le cose.
Che cosa è male? Quel che fa male.
Che cosa è bene? Quel che conviene.
“Ora che abbiamo i nostri valori
Possiamo dare l’inizio ai lavori”.
“No, per passare davvero all’azione
Ci serve anche l’interpretazione”.
Io sono uno, tu sei con me,
il nostro amico purtroppo non c’é.
9.4.2008
Ode al compagno precario
Amici e compagni di sempre,
signor presidente,
signor segretario,
nel grande scenario
di questo convegno sul niente
di scena è il compagno precario
che pur non avendo pretese,
non può, come è noto, arrivare
alla fine del mese.
Ma bando, compagni, alle analisi amare!
Il vostro lavoro è precario
però l’avvenire è più vario:
un mese di qua, un mese di là,
insomma davvero una gran varietà.
C’è poi la questione del basso salario
ma, come ha ben detto il signor segretario,
a farlo aumentare sarà
la nostra maggior competitività.
Se oggi sgobbiamo per dodici ore
qualcuno domani potrà guadagnare
come un direttore.
Pertanto di che ci vogliam lamentare?
Del resto, ha ben detto il signor segretario,
nel mondo globale di oggi
che cosa non c’è di precario?
Precaria è la sorte,
precaria la morte,
precario è l’amore
ma pure il dolore,
precaria è la legge
e chi la protegge,
la nostra carriera,
la vostra galera,
precario è il pentito
ma pure il partito,
precario è il governo,
precario l’inferno,
la vita futura, la madre natura.
Amici e compagni,
signor presidente,
teniamolo a mente:
di stabile in terra
ormai c’è rimasta
soltanto la guerra.
Maggio 2008
Parla, Berlusconi, in tv,
la mia sola guida sei tu.
I tuoi ministri mentono
e i portavoce smentiscono…
Dimmi che illusione non è,
dimmi che lavori per me,
che al mio doman ci pensi tu…
Parla, Berlusconi, in tv.
1 novembre 2008
“Liberazione”
Non riesco a capire
che cosa mi capiti,
mi piace il reality
reality show.
Vabbè, non è arte,
conosco i miei limiti,
ma voglio il reality
reality show.
Non so come vivi,
non so dove abiti,
viviamo il reality
reality show.
Sbarchiamo sull’isola,
leviamoci gli abiti,
cominci il reality
reality show.
Abbasso gli ombrelli,
abbasso i soprabiti,
evviva il reality
reality show.
5 dicembre 2008
Global service
C’è un’antipatica vecchia zia
che tutti chiamano ideologia.
Ieri ne ha fatte quanto Bertoldo,
Oggi non merita neppure un soldo.
Oggi comandano la confusione,
l’oppio,il mercato,la religione,
ma una domanda regna sovrana:
m’ama o non m’ama Barack Obama?
23.1.2009
A reti unificate
Lo so che mi darete anche stasera
la razione prevista di bugie,
di polemiche trite e sicumera,
non vi dispiaccia se tengo le mie.
Voi che sapete la “verità vera”
che spiegherà “dove l’asino casca”
perdonerete se ancora stasera
vi chiederò di pigliarvelo in tasca.
12.2.2009
4 Aprile 2009
Lavorando, lavori per lavoro.
Non lavorando, non lavori e basta.
Se, lavorando, lavori per loro,
ti danno quattro soldi per la pasta.
Se non lavori e danno i soldi a loro,
scendiamo tutti in piazza a dire: basta.
Voci del verbo cattolico
Io pecco
Tu perdoni
Egli provvede
Noi protestiamo
Voi assolvete
Essi comandano
14.5.2009
Voci del verbo della sinistra
Io sogno
Tu progetti
Egli propone
Noi ci attiviamo
Voi litigate
Essi comandano
16.5.2009
Voci del verbo della destra
Io voglio
Tu pretendi
Egli promette
Noi applaudiamo
Voi servite
Essi comandano
16.5.2009
Viva il re nudo
Viva il re nudo,
nudo è più bello,
cantaci ancora
il tuo ritornello
“Io sono buono,
sono leale,
non date retta
a qualche giornale.
“Loro mi odiano,
tutti mi invidiano
tutti mi amano
tutti mi chiamano:
“Silvio di qua,
Silvio di là,
sono il factotum
della libertà”.
Nudo è più libero,
nudo è più sano
ma soprattutto
è arcitaliano.
27 giugno 2009
ti gi min
Grigio di serpi un orizzonte vano
di parole vendute
offre allo spettatore il quotidiano
minuetto di servi
che disperando tento di smentire.
12 dicembre 2009
Appuntamento rapido
di pensieri spezzati,
curiosità furtive
di segreti acchiappati,
frammenti male uditi
di novità accennate,
competizione futile
di battute incrociate,
dialoghi e battibecchi
di dita senza pace,
scrittura sincopata
per la mente fugace.
13 dicembre 2009
LIB
La vita ha uno scopo,
io prima, tu dopo.
8.1.2010
Italia mia,benché
Italia mia, benché il parlar sia vano
lascia che dica al “popolo sovrano”
che un tempo io consideravo scemo
chi dava voti ai canti di San Remo,
che dire adesso a chi il suo voto ha offerto
a Pupo Emanuele Filiberto?
21 febbraio 2010
Il velo del tempio
Non di sussurri è tempo ma di rabbia,
levate quelle teste dalla sabbia,
levate quelle grida fino al cielo,
il tempo è giunto di strappare il velo,
il velo che nel tempio del potere
nasconde i lestofanti e le carriere,
le carriere dei servi e dei padroni
che ci chiedono d’essere più buoni,
più buoni a sopportare la ventura
di stringere le spalle e la cintura,
di voltare lo sguardo e non vedere
che ci stanno rubando anche il sedere.
11 marzo 2010
Triplo salto mortale e la frittata
ricade intatta nella sua padella.
“Oplà! Servite calda e profumata,
la vostra operazione è sempre quella.
Se la frittata è stata avvelenata
lo sapranno soltanto le budella”.
Coro greco
Non di sussurri è tempo ma di rabbia,
levate quelle teste dalla sabbia,
levate quelle grida fino al cielo,
il tempo è giunto di strappare il velo,
il velo che nel tempio del potere
nasconde i lestofanti e le carriere…
Sogghigna il capocuocoprincipale
strizzando l’occhio come ogni mattina
alla corte dei cuochi di giornale
schierati per la solita manfrina.
Coro greco …le carriere dei servi e dei padroni
che ci chiedono d’essere più buoni,
più buoni a sopportare la ventura
di stringere le spalle e la cintura,
di voltare lo sguardo e non vedere
che ci stanno rubando anche il sedere.
“So io che cosa è bene e cosa è male,
se il bianco invece è nero o viceversa.
La verità la dà il telegiornale,
per tutti gli altri la partita è persa”.
Coro greco
Se la partita è persa lo vedrete
– viene però da fuori una vocina –
attenti a non cascare nella “rete”
quando s’apre la porta di cucina”.
14 marzo 2010
S.P.Q.R.
(Sono Pazzi Questi Romani)
Er giorno avanti de fondare Roma,
pur con rispetto all’augusta persona,
la prima cosa che je disse Remo
dice che fu: a’ Romolo, si’ scemo?
Pare che mi’ fratello nun se ‘ntenne
de come se comanna su li pazzi,
pe’ nun falli resta’ drento a le tenne
li vorrebbe allocà ne li palazzi.
Ma presto ha da capi’ che nun è ‘r caso,
che poi lo pijeranno per il naso.
Li matti è mejo che li fai scappare.
Drento ar palazzo, vonno comannare.
Ciò detto, fece ‘n sarto sopr’ er fosso
ridenno e sghignazzanno a più non posso.
Romolo sbianca: nun ce se po’ créde,
ma allora dillo che si’ propio ‘n fijo
de ‘na mignotta, mo’ te faccio véde
ch’a Roma er primo pazzo sono io!
E acchiappato da tera ‘n gran pietrone
mannò a quell’antro monno er fanfarone.
22 marzo 2010
Rimpasto
Placidamente un ciuco sulla riva
brucava l’erba verde del vicino
che con bel garbo, dopo un grande inchino,
andò a brucare sopra l’altra riva.
10 aprile 2010
Proverbi aggiornati
La carta canta
ma me ne fotto.
Chi sbaglia paga
solo se è sotto.
Chi va più piano
stia attento all’ano,
chi va più forte
spalanca le porte.
La gatta al lardo
si fa uno spuntino
e chi l’ha fatta
si aspetti un inchino.
2 maggio 2010
Filopragmatica
Ascolta bene queste mie parole:
non levare lo sguardo fino al sole,
non viaggiar con la mente sulla luna:
non sarà lì che troverai fortuna.
Chi troppo studia potrà essere colto
ma nella vita poi soffrirà molto,
chi è più ignorante e meno intelligente
starà più volentieri tra la gente,
sarà più amato come si conviene
a chi nel mondo vuol trovarsi bene
né si vergogna d’essere un somaro
pur di aver donne, successo e denaro.
19 maggio 2010
Il rampante
Divorato dall’ansia per le nomine,
mi hanno promosso il giorno dell’infarto,
dall’ambizione libera nos domine
Un soldato artificiere
Coraggio, mi dicevano,
chi cerca trova,
campare non è facile,
prova e riprova.
Proviamo con la guerra,
mi dissi un giorno,
un anno in quell’inferno
ma poi ritorno.
Sei bravo, sei bravissimo
è il tuo mestiere,
non è un lavoro facile
l’artificiere.
Qui le mine non mancano,
chi cerca trova,
tu devi farle esplodere,
prova e riprova.
Parlano ancora i giusti in questo colle
Tormentato di voci e di bandiere
Proteste vane e rumore di folle
Mendicanti al palazzo del potere
Dove di libertà bestemmia un folle
Che chiede e detta leggi a suo piacere?
23 settembre 2010
Verità fallite
Amico, è giunta l’ora
di rovesciare un cielo
di verità fallite,
alibi consacrati
da pagine ingiallite
di vuoti postulati:
libertà di mercato,
(di abuso e sfruttamento);
libertà di consumo,
(di spreco e inquinamento);
libertà di parola
(se puoi farti ascoltare)
e libertà di voto
(per chi si può informare);
diritto alla salute
(finchè lo puoi pagare)
e diritto al lavoro
(se ti lasci sfruttare).
Decenni di retorica,
ricatti e corruzione.
Ci vorrebbe davvero
una rivoluzione:
diamo tutto il potere
alla Costituzione.
6 dicembre 2010
Gli studenti che invadono le piazze
gesto ribelle, grida forsennate,
pretendono il futuro che rubate
a milioni di giovani e ragazze.
La rabbia monta alle finestre chiuse
dei palazzi di Stato, ma il potere
non vuole né ascoltare né vedere,
risponde con le prediche e le accuse,
predica amore e continua la guerra
contro chiunque scenda a contestare
senza rispetto e con parole amare
“il migliore governo della terra”.
22 dicembre 2010
Il saltafossi
Dice: “così non può più andare avanti.”
Dice che “sì, ne ha disgustati tanti,
poveri e ricchi, miscredenti o santi,
ma gli restano sempre gli ignoranti.
Tanti ghe n’è, de poco i se contenta
Che i magna Berlusconi con polenta.
Federalismo – dicono – fiscale
E poi che vada pure al Quirinale.
Dice che a lui gli basta solo Bossi,
che i suoi nemici sono sempre i rossi,
ma lui va in video e son tutti commossi.
E lui continua a fare il salta fossi.
20 gennaio 2011
Libertà e Giustizia
(preghiera laica)
Rinnovato sia il cielo dalla terra.
Come dal bruco la farfalla vola,
liberi l’uomo il sogno e la parola
dall’antica miseria della guerra,
dall’ignoranza che ci rende schiavi
di desideri vani e di paure,
incuranti di nobili avventure,
della natura predatori ignavi.
Il dominio si arrenda all’amicizia,
il potere si elevi nel servizio,
ognuno condivida il suo giudizio,
tutto per tutti, libertà e giustizia.
5 febbraio 2011 (Milano, palasharp)
Faccette nere
Fascista no, direi però sfasciata
Italia mia, benché il parlar sia vano
Con questa carta che rechiamo in mano
Dovresti darti un po’ una regolata.
Per troppo tempo abbiamo sopportato
Le scorrerie di barbari e corrotti,
incantatori e ipocriti bigotti.
Gli anniversari non fanno uno Stato.
Secoli di vergogna ha il nostro mare,
qui mercanti di schiavi e qui assassini,
che lasciano affogare dei bambini
per non avere bocche da sfamare.
Il mare accoglie chi abbiamo respinto,
immigrati dei popoli africani,
che venivano a chiederci un domani
per quelle terre che avevamo vinto.
Tante “faccette nere” in fondo al mare
Non vogliono la nostra compassione,
solo che ritroviamo la ragione
finché abbiamo un onore da salvare.
7 aprile 2011
…e liberaci dal bene
Mediocrità che domini sul mondo
Libera tutti dal pensiero puro
Perché il tuo giogo ci sia meno duro
E il ragionare sia meno profondo.
Salva la vita dalle sue utopie,
bombardaci di spot pubblicitari,
fa’ che viviamo, docili somari,
allegri e sciocchi come vecchie zie
13 maggio 2013
Non è un gran signore,
ma è un gran parlatore,
ciarliero, smodato,
il re del mercato
(politico intendo).
Dibatte correndo,
dibatte seduto,
dibatte con chiunque,
gli dà il benvenuto.
Dibatte a Firenze
Vantando esperienze,
ce l’ha col palazzo,
rottama da pazzo.
Dibatte in tv,
l’hai visto anche tu.
Ci dice che fa
E quel che farà,
considera ammessa
qualunque scommessa.
Io punto parecchio
Su Palazzo Vecchio.
12 giugno 2013
Larghe pretese
La lacrimosa storia
Di un piatto di cicoria
Che cucinò mia zia
Nella sua trattoria
A un gruppo di gaudenti
Rumorosi studenti.
“La voglio ripassata”,
“Per me la fai a frittata”,
“per me cotta col vino”,
“per me al peperoncino”,
“rosolata con l’aglio,
ma come dico sbaglio”,
“fammela senza sale
Sennò mi sento male”.
La zia, in cuffietta e guanti,
sorrise a tutti quanti,
disse: “ci penso io,
la faccio a modo mio”.
La mescolò col fieno,
ripassata al veleno.
23 giugno 2013