Tutto scorre.
La Verità non c’è
e quando c’è puoi dire già che è falsa.
Ognuno crede quel che sa e che vuole.
La teologia che indaga
con l’analisi logica il mistero
contraddice se stessa.
L’aldilà non esiste
e dalla morte
non vi è resurrezione.
La vita eterna è questa
in cui viviamo
né mai lasciamo
se non quando ella stessa ci abbandona.
Mistico è il solo modo di smarrire
la religione serbando la fede,
e la fede si svela nell’amore.
Tutto scorre. Ma niente va perduto.
18 giugno 2020
Dicono tutti che fa tanto bene
quel brodo lungo dell’indifferenza
che mandi giù a lenir la sofferenza
per i delitti come per le pene.
Tu ne bevi una tazza ogni mattina
e poi la sera per andare a letto.
Giova più di qualunque medicina,
dormi tranquillo come un angioletto.
Se il dolore è degli altri, ben s’intende,
perché se invece è il tuo, che guerra sia,
aggiungi solo un po’ di ipocrisia,
quel che basta a coprir le tue faccende.
E se questa non sembra una poesia
chiamala filastrocca, non si offende.
Non so a qual dio ma grato sì alla vita
per gli sguardi donati alla bellezza
e le carezze a un’anima ferita
quando si arrende a quella dolce brezza
che placa le parole in un sospiro
e nel sorriso scioglie la tristezza.
A questa pace meditando miro
come tra il sole e l’ombra in primavera
e pioggia lieve a benedir la sera.
(Nella foto un particolare del dipinto di Max Ernst “La realidad es un collage”. A quanti apprezzano le mie poesie l’omaggio di un piccolo ebook , intitolato “Pensando in versi (1988- 2018)” che può essere scaricato liberamente e senza pubblicità cliccando su www.nandocan.info)
Schianta la Storia e cade, come il ramo
da un tronco antico rotto alle tempeste,
monumento del bosco che più amo.
All’ombra sua fiorivano le feste
e alla musica dolce dei fringuelli
ignare danze lieti ballavamo.
Eppure di quel tronco sapevamo
che a quel suono marciavano gli insetti
divorandone il legno piano piano.
Ora che cade sulle nostre teste
li vediamo fuggire, poveretti,
ai nostri piedi e noi li calpestiamo.
Roma, 11 aprile 2019 – L’antico, magnifico castello sul mare di Santa Severa ospita fino al 14 aprile la mostra di un singolare scultore romano, Alberto Ricci, il primo al mondo a creare sculture solide con la sabbia utilizzando materiali idonei a renderla compatta. Ha scoperto e ideato queste sculture nelle fonderie dove realizzava i suoi lavori in bronzo, le une come gli altri esposti nella mostra. Le opere in “sabbia scolpita” sono state modellate con la lima e sembrano avere la consistenza di una roccia sedimentaria. E in questi piccoli capolavori si possono ammirare gli effetti sorprendenti ed inusuali che le minuscole particelle di sabbia riescono ad offrire accanto alla meraviglia di riconoscere in esse quelle immagini che la fantasia del vento avrebbe potuto operare nel tempo.
Il video si conclude con una breve poesia da me scritta per l’occasione. Ecco il testo:
Siamo anche noi delle anime di sabbia
dono d’amore della terra all’aria
e dell’acqua alla terra
come i nostri castelli di fanciulli
abbandonati all’energia del vento
Morto all’età di 60 anni nel 2003, Alberto Ricci aveva già avuto modo di fare apprezzare la genialità delle sue creazioni in Italia e all’estero. In un manifesto esposto alla mostra, datato 1965, aveva anche indicato le idee a cui si è ispirato nelle righe che seguono:
Energia“essenzialismo”.l’arte non morirà.Ogni essere, persona, tempo, sentimento, materia, mondo, universo, infinito…. Il tutto è subordinato ad essa: energia. L’arte è energia qualsivoglia. Ora io dico per quanto sopra descritto che l’energia è e rappresenterà il fulcro di ogni cosa. Quindi una scultura o pittura che si voglia fare ha sempre una sua caratteristica, propria di ogni persona che abbia potenzialmente acquistato una certa energia, infatti ogni essere che nasce e vive nel suo tempo acquista sin dalle origini un suo preciso timbro. E tutto ciò aumenta approfondendo esso. L’opera è sempre un’invenzione continua e valida, ciò che diventa sia la propria essenza. Ogni epoca avrà una precisa caratteristica affinché i figli, che sono di quel tempo, le opere li rappresentano.Per queste mie vedute e pensieri, emano, ioAlberto Ricci, il movimento universale “Energia dell’Essenzialismo”, in Roma fulcro, apice di tutto ad essa.
La sconfitta del mondo documentata oggi dal dramma dei migranti, perché coincide con le cause strutturali delle loro partenze forzate: impoverimenti, fame, penuria di acqua, di terra, di lavoro, di abitazioni, oppressione, violenza, guerre, disastri ambientali e climatici. E al tempo stesso con il fallimento della nostra cultura, l’inadeguatezza della nostra politica e della nostra economia, morale e religione. Con la nostra disumanità.