La sconfitta del mondo documentata oggi dal dramma dei migranti, perché coincide con le cause strutturali delle loro partenze forzate: impoverimenti, fame, penuria di acqua, di terra, di lavoro, di abitazioni, oppressione, violenza, guerre, disastri ambientali e climatici. E al tempo stesso con il fallimento della nostra cultura, l’inadeguatezza della nostra politica e della nostra economia, morale e religione. Con la nostra disumanità.(nandocan)
Inaugurata da Papa Francesco nella scorsa Giornata del Migrante, una scultura in bronzo ed argilla dell’artista canadese Timothy Schmalz raffigura un barcone con a bordo 140 migranti di varie epoche e paesi di provenienza, dagli indigeni sudamericani agli ebrei perseguitati dal nazismo fino agli africani di oggi che fuggono dalle guerre e dalla fame. Il titolo è lo stesso di una mia breve poesia di qualche mese fa sul medesimo tema, che oggi ho trasformato in questo video, il commento musicale elettronico è stato da me composto con il software GarageBand di Apple.
Dordrecht, la più antica città dell’Olanda anche se meno nota di altre al turismo internazionale. La chiesa gotico brabantina di Nostra Signora. Una chiesa fra tante, direte. Invece no perché è proprio qui che quattro secoli fa venne solennemente proclamata la dottrina della predestinazione. Dal novembre del 1618 al maggio del 1619, ventotto teologi delegati dalle chiese protestanti di tutta Europa disputarono e riaffermarono contro gli eretici arminiani, i cosiddetti rimostranti, che l’umanità si salva unicamente per la grazia di Dio e non anche, come sostenuto dai cattolici e da altre confessioni, per le opere buone compiute nel corso della vita terrena. Quanto una disputa religiosa come questa contasse anche politicamente, sia pure spesso come alibi, nel rapporto tra i principi e gli Stati di allora lo abbiamo tutti imparato a scuola dai nostri libri di storia. In quello stesso anno 1618 ebbe inizio la guerra dei trent’anni, la più sanguinosa delle cosiddette guerre di religione. Accompagnata da peste e distruzioni, contò molti milioni di morti.
Quattro secoli dopo…Le guerre di religione ci sono ancora purtroppo, ma scoppiano altrove. Anche un importante avvenimento storico come quello non basta più a incoraggiare il turismo. Così la città provvede egregiamente con altre iniziative come l’originalissima mostra sul pesce nella pittura che si è conclusa con successo nelle scorse settimane.
Sergio Lepri, giornalista e saggista, storico direttore dell’Agenzia ANSA che ha guidato per quasi trent’anni, ha festeggiato il 17 ottobre scorso i suoi cento anni con gli studenti del Liceo classico “Terenzio Mamiani” di Roma. Nel corso di una lezione nell’aula magna dell’Istituto, ha ripercorso con straordinaria vivacità intellettuale e sguardo critico e ironico ma aperto a tutte le novità sia la sua avventura professionale che quella del giornalismo italiano (e non solo) dall’immediato dopoguerra ad oggi senza trascurare rischiose prospettive future, dalla nascita di un’opinione pubblica fondata sull’enfasi dei titoli piuttosto che su un’informazione corretta e imparziale alla possibile “fine della mediazione giornalistica” che almeno in parte compensa ancora l’inaffidabilità delle fake news su internet. A nome dell’associazione Articolo 21, che ha promosso l’iniziativa in collaborazione con la preside Tiziana Sallusti, il collega Renato Parascandolo lo ha presentato a una folta platea di alunni delle classi superiori. Ma questo video è anche il mio personale omaggio a un grande giornalista che ho conosciuto e letto a Firenze quando avevo ancora l’età di quegli studenti e un a decina di anni dopo sono entrato come praticante in quel “Giornale del Mattino” che aveva avuto lui come redattore capo nel quotidiano diretto da Ettore Bernabei. Grazie della tua lezione, caro Sergio, e ancora tanti di questi giorni..
Rotterdam, ottobre 2019 – Se passate da Rotterdam non perdetevi lo spettacolo di Markthal, uno straordinario mercato alimentare alto quaranta metri e vasto come un campo di calcio, 95 metri quadri di bancarelle e negozi, ristoranti e birrerie, dove sarete avvolti da un gigantesco, coloratissimo murale raffigurante i prodotti in vendita all’interno.
Non capita spesso di volare in un cielo così limpido e sgombro di nuvole sopra le terre e le acque dei Paesi Bassi, sulla geometria policroma dei campi e dei canali alternata al mosaico dei tetti e delle strade. Magari ripensando il paesaggio disegnato dai pittori fiamminghi e domandandosi perché quelle file di pale eoliche paiono meno attraenti dei mulini a vento di quattro secoli fa.
Nel video, gli anti scenari dipinti si alternano come fantasmi a quelli inquadrati dal finestrino dell’aereo. Sono quadri bellissimi esposti al museo di Dordrecht in una originalissima mostra sui pesci nella pittura. Il commento musicale è tratto dall’Allegro della sonata n.2 op.5 di Arcangelo Corelli. Una mia breve poesia introduce e conclude la breve sequenza.
Perché poi immaginare/in cielo il paradiso/se non per consacrare/l’eredità del bello/che la vita ha lasciato?
Nell’arena di Arles, città capoluogo della Provenza, il toro insegue una ventina di giovani scalmanati vestiti di bianco che a turno cercano di strappargli una piccola coccarda fissata alle sue corna. Sulla piazza principale si fa musica all’aperto, un cartello annuncia un’importante mostra fotografica, mentre all’uscita della Cattedrale e dall’Hotel de Ville si festeggiano due matrimoni. Un passaggio veloce (2’55”) non consente altro. Buona visione.
Ogni anno, a luglio, Avignone diventa una città-teatro, trasformando le sue architetture in diversi luoghi di rappresentazione, maestosi o sorprendenti, in grado di accogliere decine di migliaia di amanti del teatro di ogni età.
(oltre 130.000 ingressi)
Da Alessandra. Spigolando d’estate a Paris nord. Jardin d’acclimatation,Butte Bergere marché aux puces, Fete de la musique alla taverna Baraonda in rue de Maubege.
(Nella foto un particolare del dipinto di Max Ernst “La realidad es un collage”. A quanti apprezzano le mie poesie l’omaggio di un piccolo ebook , intitolato “Pensando in versi (1988- 2018)” che può essere scaricato liberamente e senza pubblicità cliccando su www.nandocan.info)
Schianta la Storia e cade, come il ramo
da un tronco antico rotto alle tempeste,
monumento del bosco che più amo.
All’ombra sua fiorivano le feste
e alla musica dolce dei fringuelli
ignare danze lieti ballavamo.
Eppure di quel tronco sapevamo
che a quel suono marciavano gli insetti
divorandone il legno piano piano.
Ora che cade sulle nostre teste
li vediamo fuggire, poveretti,
ai nostri piedi e noi li calpestiamo.
Passeggiata primaverile sul colle del Gianicolo, fra le centinaia di specie vegetali dell’Orto Botanico di Roma, fino a una splendida veduta della città sul Tevere.
A Delft, l’antica capitale olandese, gli abitanti festeggiano ogni anno, alla fine di Aprile, l’anniversario della vittoria di Guglielmo Primo d’Orange, detto “Il Taciturno”.
Con i suoi 7 milioni di fiori piantati ogni anno, Keukenhof è il parco di primavera più grande e più bello del mondo. Trentaquattro ettari di aiuole e serre meravigliosamente curate dove si possono ammirare non solo tulipani (quattro milioni) ma giacinti, narcisi, orchidee, rose, garofani, iris e molti altri fiori che all’ombra di grandi alberi, circondati da corsi d’acqua, offrono uno spettacolo indimenticabile di colori e profumi. Si trova a Lisse, nel cuore della regione dei bulbi tra Amsterdam e L’Aia e dal 21 marzo al 19 maggio è aperto tutti i giorni. Questo video è stato da me registrato con una videocamera Sony alla fine del mese scorso (Aprile 2019) e dura 2’45”.
Roma, 11 aprile 2019 – L’antico, magnifico castello sul mare di Santa Severa ospita fino al 14 aprile la mostra di un singolare scultore romano, Alberto Ricci, il primo al mondo a creare sculture solide con la sabbia utilizzando materiali idonei a renderla compatta. Ha scoperto e ideato queste sculture nelle fonderie dove realizzava i suoi lavori in bronzo, le une come gli altri esposti nella mostra. Le opere in “sabbia scolpita” sono state modellate con la lima e sembrano avere la consistenza di una roccia sedimentaria. E in questi piccoli capolavori si possono ammirare gli effetti sorprendenti ed inusuali che le minuscole particelle di sabbia riescono ad offrire accanto alla meraviglia di riconoscere in esse quelle immagini che la fantasia del vento avrebbe potuto operare nel tempo.
Il video si conclude con una breve poesia da me scritta per l’occasione. Ecco il testo:
Siamo anche noi delle anime di sabbia
dono d’amore della terra all’aria
e dell’acqua alla terra
come i nostri castelli di fanciulli
abbandonati all’energia del vento
Morto all’età di 60 anni nel 2003, Alberto Ricci aveva già avuto modo di fare apprezzare la genialità delle sue creazioni in Italia e all’estero. In un manifesto esposto alla mostra, datato 1965, aveva anche indicato le idee a cui si è ispirato nelle righe che seguono:
Energia“essenzialismo”.l’arte non morirà.Ogni essere, persona, tempo, sentimento, materia, mondo, universo, infinito…. Il tutto è subordinato ad essa: energia. L’arte è energia qualsivoglia. Ora io dico per quanto sopra descritto che l’energia è e rappresenterà il fulcro di ogni cosa. Quindi una scultura o pittura che si voglia fare ha sempre una sua caratteristica, propria di ogni persona che abbia potenzialmente acquistato una certa energia, infatti ogni essere che nasce e vive nel suo tempo acquista sin dalle origini un suo preciso timbro. E tutto ciò aumenta approfondendo esso. L’opera è sempre un’invenzione continua e valida, ciò che diventa sia la propria essenza. Ogni epoca avrà una precisa caratteristica affinché i figli, che sono di quel tempo, le opere li rappresentano.Per queste mie vedute e pensieri, emano, ioAlberto Ricci, il movimento universale “Energia dell’Essenzialismo”, in Roma fulcro, apice di tutto ad essa.
Come rumore ostile
suonano le parole non udite
e come affanno
l’aria rubata all’ansia del respiro,
dunque non resta
che coniugare l’aria ed il respiro,
col silenzio la mente.
La sconfitta del mondo documentata oggi dal dramma dei migranti, perché coincide con le cause strutturali delle loro partenze forzate: impoverimenti, fame, penuria di acqua, di terra, di lavoro, di abitazioni, oppressione, violenza, guerre, disastri ambientali e climatici. E al tempo stesso con il fallimento della nostra cultura, l’inadeguatezza della nostra politica e della nostra economia, morale e religione. Con la nostra disumanità.
Rovesciano le strade/
in un tumulto/
di disperati appelli alla ragione./
Invocano saggezze/
nei secoli bandite,/
promesse poi tradite/
dal potere dei pochi./
Scandaloso buonsenso/
alla deriva./
Un condottiero coi suoi tristi giochi/
non baderà a che il mondo sopravviva./
Oggi, 5 ottobre 2018, festeggio 55 anni di professione, ieri inviato alla RAI per qualche milione di telespettatori, oggi su internet per qualche centinaio di amici. E “Nandocan” inizia il suo quattordicesimo anno. Grazie a tutti voi.
Roma, 15 settembre 2018 – “Rotterdam unlimited”, Rotterdam senza frontiere. 178 culture diverse per quello che è uno dei festival di strada più grandi del mondo. Alla fine di luglio si sono dati appuntamento in questo parco centinaia di olandesi originari di Capo Verde. Isolate e povere di risorse, le isole di Capo Verde vivono sostenute soprattutto dai legami migratori col resto del mondo. Qui a Rotterdam,la seconda città olandese che ospita il più grande porto di Europa, cominciarono ad arrivare negli anni sessanta, in cerca di occupazione nel settore marittimo. Molti erano già sbarcati negli Stati Uniti, altri in Portogallo, nell’Africa occidentale e in Sudamerica. In Italia, badanti e domestiche capoverdiane, tra i primi immigrati ad arrivare nella più recente ondata migratoria, erano già a Roma nel 1957.
In Olanda ma soprattutto qui a Rotterdam i capoverdiani sono dunque di casa da tempo, riuscendo a integrarsi perfettamente con la popolazione locale. E oggi danno un forte contributo a quell’eclettismo culturale che nei Paesi Bassi come altrove si esprime principalmente nella musica, nella danza e nel cibo. Un esempio di integrazione da valere anche per il resto d’Europa.
Più che un festival, sembra una festa familiare, con un’atmosfera di eccitante allegria cui collaborano grandi e piccini. E sono soprattutto i giovani, che rimproverano agli immigrati di prima generazione una mentalità e un comportamento troppo europei, i più decisi a sfoggiare colori vivaci e musica africana o giamaicana. I ritmi eseguiti da questo gruppo musicale sono funanà e kizomba.
Un passaggio fugace ma intenso nella magica atmosfera del museo del cinema, a Torino. Il breve brano musicale si intitola “Body and soul” ed è tratto dal film “Stardust Memories”.
Ramallah Ramadan, la festa notturna delle famiglie per le strade della città sede dell’Autorità Nazionale Palestinese. Accompagna le immagini una breve ripresa del concerto a sostegno della campagna per il diritto al permesso di soggiorno, ora negato da Israele ai coniugi e ai familiari di palestinesi con passaporto estero. http://www.righttoenter.ps/aboutrte/
Amico mio cuscino
che accarezzi i miei sogni di bambino
oppure vecchio, non c’è differenza
per te al naufragio della mia coscienza
tra gli scogli del tempo che ho vissuto
nel luogo sconosciuto
che è tra sera e mattino.
Solo con te vicino
vorrei ancora restare
a poltrire e sognare
ma pare tradizione
delle brave persone
ogni giorno feriale
mettersi in posizione verticale.
Il centro di Tunisi ieri, primo maggio 2018. Tra un corteo di insegnanti disoccupati, un gazebo dei sindacati, il passeggio delle famiglie e bambini che sfidano gli zampilli di una fontana.
Ironico rispettoso omaggio alla dea Roma e ai milioni di turisti , romani “per caso”, che hanno dedicato qualche giorno o qualche ora alla disordinata vita di questa città. Le riprese del breve video (meno di quattro minuti) sono state fatte con videocamera Sony nel maggio 2015.
Il testo della videopoesia:
Sei mai venuto a Roma in primavera,
quando la dea concede le sue grazie
alle folle scomposte di gitanti,
romani improvvisati?
Un sorriso alla foto d’ordinanza,
la debolezza umana di un ricordo,
e si ritorna a bordo.
Un concerto di suoni e di colori
li accompagna nei vicoli affollati
di Trastevere in festa.
Biondo di sole il Tevere saluta
e benedice tutti con la sconcia
risata dei gabbiani.
Esplode nei mercati vaticani
la povera abbondanza dei migranti
sciorinata ai passanti.
Alla grande bellezza contraffatta
si affaccia il papa buono
invocando perdono.