Forse non c’è
quel che sognasti invano,
l’amicizia composta dei fratelli
uniti ed abbracciati
a un destino comune.
Ora non c’è
che il flebile respiro
del condannato
che invoca dal potente il suo diritto.
Oppure
la sguaiata rivolta del perdente
incatenato a un odio
senza risorsa alcuna di vittoria.
Vince chi può, ignorando
che all’alba di domani
verrà sconfitto.
Volontà di potenza
(e onnipotenza)
destinata alla croce.
Se mai sarà la pace
sarà dono per tutti
o per nessuno.
**8 aprile 2018