Non solo Conte

“O Grillo o Conte”, scrive oggi Marnetto. Ma quel titolo “Uno” da lui dato all’articolo che segue potrebbe essere erroneamente letto come adesione ad una concezione leaderistica del “partito dell’Io” (Renzi e non solo). Personalismo che nandocan ha sempre osteggiato e che da qualche decennio non fa meno danni del vecchio conflitto tra capi corrente. Se invece si allude alla necessità di comporre in una sintesi chiara e coerente le diverse opinioni che arricchiscono il dibattito interno alla base e nei quadri intermedi di un partito, allora sono senz’altro d’accordo. Ma siamo tutti testimoni che il leaderismo ha penalizzato la sinistra, dentro e fuori il PD. Quanto a Grillo, se può essere d’aiuto a mantenere a sinistra, sotto una saggia ma inclusiva guida di Conte, quanti l’avevano abbandonata per avversione alla “casta” e ai suoi privilegi, non sarò certo io ad augurare al nuovo partito “sondaggi a una cifra”. (nandocan).

Uno

***di Massimo Marnetto, 31 marzo 2021 – O Grillo o Conte. Il Movimento sarà presto costretto a scegliere se conservare il suo fondatore come ingombrante garante o affidarsi al progetto di trasformazione in partito, che Conte sta per varare.

In ballo c’è tutta la “diversità” dei 5 Stelle: gli sconosciuti che vanno in Parlamento, senza intermediazioni. E una piazza-piattaforma in convocazione permanente. Con il disprezzo dei privilegi della casta, come stipendi alti (autoridotti) e poltrone a vita (limite dei due mandati). Nel mito grillino del cittadino paritario (“uno-vale-uno”) e intercambiabile, chi fa la sua “leva” politica di servizio, poi ritorna da dove è venuto.

Ora questa diversità-rifiuto della forma partito sta stretta agli eletti. Che hanno capito il valore del loro apprendistato e rivendicano continuità e status. Conte sembra orientato ad ammorbidire le “regole di astinenza”, ma non può farlo se non si libera di Grillo o almeno se non lo ridimensiona a “padre nobile”.

Ma mettere Grillo in una teca non è facile. E senza la propria diversità il Movimento perderebbe la sua attrazione di non-partito, venendo attaccato da Di Battista e compagni. Conte si impegnerà a rilanciare i 5 Stelle come forza rivolta a sinistra. Ma temo che Grillo – vedendo la sua creatura ridotta a sondaggi di una cifra – diventerà il peggior nemico di Conte.

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