
***Roma, 26 maggio 2020 – Quello che nei paesi civili viene visto come normalissimo controllo sociale se non un dovere civico, da molti italiani, ma per fortuna in numero sempre minore, è considerato un affronto alla “gloriosa” regola di vita del “fatevi i caxxi vostri”. Tutto qui.
Può anche darsi che l’ipotetica normativa sugli “assistenti civici” a cui ha fatto cenno il ministro Boccia sia stata mal congegnata e che questo spieghi anche la disapprovazione di chi pure ha rispettato e rispetta le regole. Ma si può essere certi che la sollevazione “organizzata” dalla destra contro le misure di sicurezza disposte dal governo ha una ben diversa motivazione. La strana idea che io ho tutto il diritto di inveire contro la polizia quando non interviene ad arrestare gli ubriachi che non mi lasciano dormire in pace urlando sotto le mie finestre. Ma nessuno deve permettersi di ammonirmi perché, infischiandomi del distanziamento o della mascherina, metto così a rischio la salute di tutti.
Poi però ci sono anche quelli, se dio vuole in numero sempre maggiore, che indossano la mascherina e rispettano le distanze non tanto per proteggersi – la mascherina quasi sempre non basta – quanto per non contagiare gli altri. Oppure anche solo per dare l’esempio di un normalissimo rispetto delle regole nell’interesse comune. Chi è che vuole lo Stato di Polizia, i primi o i secondi? Io questa la chiamo maturità democratica. Gli altri continuino pure a farsi del male, ma a casa loro.